Bromografo

Ecco qui un disegno generale della scatola del bromografo.




Un Bromografo è uno strumento che ha lo scopo di impressionare una superficie resa fotosensibile con prodotti che reagiscono alla luce Es. Photoresist positivo o negativo.
Interponendo tra la superficie sensibilizzata un filtro con parti trasparenti e parti opacizzate, si avrà la possibilità di eliminare il prodotto reagente dalla superficie quando esso è esposto alla luce, nel caso di reagente positivo o quello non esposto, nel caso contrario.
Riuscendo a far aderire in maniera perfetta il filtro alla superficie, si potrà riuscire a trasferire sulla superficie trattata linee molto sottili. In questo caso è indispensabile la tecnica della pompa di aspirazione per creare il vuoto all'interno del bromografo ed ottenere una perfetta adesione tra il supporto sensibilizzato e il filtro.
Nel mio caso uso il Bromografo per la realizzazione di circuiti stampati, ma è possibile usare la tecnica della fotoincisione anche per la serigrafia o per sagomare lastre metalliche o vetrose.
Ultimamente sembra che nuove tecniche stiano "forse" rendendo obsoleta la tecnica della fotoincisione per l'elettronica o il disegno su tessuti (vedasi plotter o carte TTP "Transfer Toner Paper" o PNP " Press n Pell") comunque il bromografo resta sempre un ottimo sistema artigianale con il quale ottenere buoni risultati.

Uno sguardo d'insieme



Come si potrà notare i tubi sono quattro, fissati centralmente, con i reostati fissati ai lati della scatola. L'altezza della scatola e di cm 12, per cui ognuna delle due facce è alta cm 6.
A destra si nota la cornice di alluminio su cui è incollato il foglio di plastica, il riquadro è rinforzato da quattro listelli di legno, che impediscono alla cornice di deformarsi durante la fase di aspirazione dell'aria. In alto, si intravede il punto di innesto della valvola di aspirazione, con un tubicino che, tramite un taglio della scatola, visibile in alto, si innesta alla pompa di aspirazione all'esterno della scatola.
Il secondo taglio centrale, serve come fessura di ispezione, per controllare che si sia creato il vuoto o che le lampade si siano accese tutte o solo per guardare dentro mentre il bromografo è in funzione

Vediamo ora alcune inquadrature dei particolari.
La cornice d'alluminio del cristallo, fa da delimitatrice, all'interno per quella del foglio di plastica e all'esterno per il coperchio superiore della scatola.
La lastra di cristallo dovrà poggiare su dei rialzi in legno, inseriti negli angoli della scatola che, oltre a servire da appoggio rialzato per il cristallo, serviranno anche da rinforzo per l'assemblaggio della scatola.
La cornice di alluminio, su cui verrà incollato il foglio di plastica trasparente, nella parte inferiore avrà una guarnizione che al momento dell'aspirazione dell'aria, servirà a creare l'adesione tra la cornice e la lastra di cristallo.
La cornice ed il foglio di plastica, andranno assemblati, usando come collante del silicone, la tenuta del vuoto non dovrà essere perfetta, per non sforzare eccessivamente la pompa di aspirazione, dato che questa rimarrà in finzione per tutto il tempo dell'esposizione. Come pompa a vuoto è possibile utilizzare anche un motore recuperato da un vecchio frigorifero in qualche isola ecologica.
La valvola incollata al foglio di plastica dalla quale parte il tubicino in gomma da collegarsi alla pompa di aspirazione, è ricavata da una valvola di una ruta d'auto.
Sarà necessario attivare le lampade tramite un temporizzatore meccanico od elettronico ed è meglio farle scaldare prima di usare il bromografo, accendendole per un minuto o due.
Per il tempo di esposizione, non fidarsi di quello indicato dalle case produttrici di photoresist o basette presensibilizzate.
Sarà buona norma fare delle prove di esposizione, dato che il tempo dipende anche dal grado di trasparenza e di pulizia del cristallo.
Se c'è bisogno di impressionare anche basette a doppia faccia, sarà necessario interporre tra il cristallo e la basetta un foglio di plastica, ricavato dallo stesso foglio utilizzato nella cornice superiore, questo per far si che i tempi di esposizione delle due facce risultino eguali.
Questi tempi, dovranno necessariamente essere più lunghi, dato il minor grado di trasparenza della plastica. Anche in questo caso, sarà necessario fare delle prove.

Materiali parti e misure

Riporto di seguito il materiale per la realizzazione con le misure del bromografo, facendo presente che nella fase di progettazione, mi sono basato sulle misure della lastra di cristallo che avevo, calcolata comunque anche quella in base alla lunghezza dei neon.
In pratica il Bromografo l'ho realizzato costruendolo intorno al cristallo, che nel mio caso è di cm 44 x 30
spessore 5 mm .



Foglio compensato
spessore 6 mm



Quadrangolare legno
lato 2 cm



Profilato L alluminio
lato 2,5 cm spessore 1 mm



2 x Foglio compensato
cm 31,5 x 45,5

2 x quadrangolare legno
lunghezza 39,6 cm

2 x L alluminio per cristallo
lunghezza 44 cm

2 x L alluminio per foglio plastica
lunghezza 43,7 cm

2 x quadrangolare legno
lunghezza 29,6 cm

2 x L alluminio per cristallo
lunghezza max 30,2 cm min 25,2 cm

2 x L alluminio per foglio plastica
lunghezza max 29,9 cm min 24,9 cm

4 x listello compensato
cm 30,3 x 6
4 x listello compensato
cm 45,5 x 6


12 x quadrangolare legno
lunghezza 4,5 cm
8 tubi neon lunghezza 36 cm 15 w

8 starter

8 reattori


Lo schema elettrico qui sotto si riferisce ad una singola faccia




Rimango comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto da

IK0UXL Paolo   


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IK0UXL palfen 28/03/2014 ore 21:00:00
Salve Diego

Ok, provo ad essere un po' più dettagliato, anche se per le foto faccio riferimento a quelle sopra.

Come si può notare nelle foto in alto, la lastra di cristallo della facciata inferiore è incernierata dentro delle L di alluminio ed a queste incollata, con del silicone. Anche i punti dove le L aderiscono tra di loro, sono sigillate con il silicone, così da rendere stagno il tutto. Il rettangolo superiore è costituita da altre L sempre in alluminio e sempre siliconate alle giunzioni, a formarne uno leggermente più stretto, rispetto a quello del cristallo (la misura è calcolata rispetto al primo, levando gli spessori della L esempio se il primo è 100 di larghezza e lo spessore dell'alluminio è 1, la larghezza del secondo sarà 98 cioè 100 - 2. Non sto qui a dire che per la costruzione si deve tener conto anche di altri fattori, io per esempio non ho tagliato l'alluminio a 45 gradi per gli angoli, ma l'ho sagomato ad incastro, questo per essere più preciso nel farlo aderire il più perfettamente possibile senza lasciare spazzi troppo larghi).
Insomma i due rettangoli, quello contenente il cristallo e quello superiore devono entrare l'uno nell'altro nella maniera più aderente possibile. (anche se non è questo che poi creerà il vuoto o il simil vuoto, visto che la pompa deve continuare ad aspirare per tutto il tempo che ci vorrà ad impressionare la lastra di rame o il tessuto o quello per cui lo si vuol utilizzare. Il vero vuoto non si riuscirà mai a farlo, ma questo infondo non è importante, quello che conta è che il lucido con il PCB aderisca bene alla lastra della basetta di rame).

Ma torniamo alla realizzazione.
Il rettangolo di alluminio superiore, conterrà nella parte superiore, e sempre sigillato con del silicone, un foglio di plastica il più trasparente e resistente possibile. Non ricordo come e dove mi son procurato il mio, forse da un pezzo di una plastica da copertura che si può trovare nei magazzini di materiale per edilizia. Si deve cercare. Calcolando comunque che più spessa è più sarà lungo il tempo per lavorare basette a doppia faccia. Ma di questo parliamo più in là.

Nella parte inferiore del rettangolo ho incollato un cordolino di gomma, di quelli che si usano per coibentare i bordi delle finestre, per non far entrare gli spifferi. Ci sono di vari materiali, meglio non usare quelli del tipo troppo spugnoso, che farebbero passare troppa aria in fase di aspirazione, vanificandola, ma quelli compatti. Questo cordolino serve a far aderire in maniera il più possibile stagno, il rettangolo superiore alla lastra di cristallo, creando in aspirazione il cosiddetto vuoto. Anche questo cordolo è rinforzato sui lati con un leggero strato di silicone per renderlo più resistente ed aderente.

Ora viene il bello.
Su un angolo del foglio di plastica si fa un foro delle dimensioni adeguate a contenere la base di una valvola di camera d'aria, che si può ricavare da una rovinata, da chiedere a qualche gommista (gratuitamente!). Questa nella parte inferiore dovrà essere limata fino a formare un incavi a croce, che gli impedirà di aderire al vetro ed impedire l'aspirazione dell'aria. Ah si, naturalmente prima di utilizzarla, va eliminato il valvolino interno, da svitare e levare. Dovrà essere siliconata ben benino, li dove entrerà nel foro del foglio di plastica e segata in modo da non essere troppo alta, giusto l'altezza per poterci inserire il tubetto di gomme di raccordo con la pompa di aspirazione. Poco di più.

Per la pompa, vanno benissimo quelle di vecchi frigo, naturalmente non bruciate, e svuotate dell'olio che contengono. Si potrà andare a far visita a qualche isola ecologica per vedere se se ne riesce a trovare qualcuno da estrarre da qualche frigo rotto. L'olio del motore è inquinante, meglio non disperderlo nell'ambiente, ma portalo da un meccanico, al limite per non farsi dire di no, quando si andrà a cambiare l'olio dell'auto!

Un ultima cosa importantissima.
Il triangolo di alluminio inferiore è bello stabile e fa blocco unico con il cristallo e nulla lo può deformare.
Questo, al contrario, non è vero per quanto riguarda il triangolo superiore. Che se inserito così come è, in fase di spirazione, andrà a deformarsi, vanificando il tutto.
Per irrigidirlo, io ho usato dei listelli di legno a sezione quadrata, che impediranno all'alluminio di deformarsi.

Altra cosa, in fase di inizio dell'aspirazione, per far aderire il rettangolo superiore al cristallo inferiore e far partire il vuoto, io premo con le braccia su questi listelli, fino a che non vedo che il foglio di plastica non inizia ad aderire bene alla basetta, lascio, controllo che il vuoto continui, e chiudo con la scatola superiore il bromografo.

Altro trucco che ho usato è praticare un foro di controllo su un lato della scatola, oltre a quello da dove esce il tubetto di raccordo con la pompa di aspirazione, così da controllare durante il periodo di lavorazione, che il vuoto continui ad esserci e che tutte le lampade siano accese. Io nel mio uso lampade al neon normali e non quelle agli ultravioletti. Con queste seconde, penso che ci sia bisogno di stare attenti a guardarle mentre sono accese.

Quando si prende il foglio di plastica, meglio tenerne un pezzo da parte, da usare in caso di lavorazioni a doppia faccia, da mettere tra la basetta ed il cristallo, per adeguare i tempi di esposizione, più brevi per il cristallo, rispetto alla plastica, essendo il primo più trasparente.

Un ultimo accorgimento e qui inserisco subito una foto, per controllare i tempi con il solo cristallo o con la plastica per le doppie facce, io ho usato una basetta di prova, che scoprendo progressivamente ad intervalli di un minuto, mi ha dato la possibilità di controllare i tempi di esposizione ottimali. La cosa serve anche come promemoria per il futuro.


Spero di non essere stato troppo prolisso ed di non aver aumentato i dubbi.
Un cordiale saluto Paolo