Le coste sud est degli Stati Uniti D’America sono oramai sommerse da una coltre marrone che ne uccide vita, economia e speranze future.
Una situazione che, dalla voglia di potere e ricchezza di pochi, di quanti in quel sistema malato di società internazionali che tengono nelle proprie mani il destino dell’intero mondo che dalla gestione dell’energia alla speculazione finanziaria, ci ha portato prima ad una crisi economico-finanziara mondiale fino a quest’ultimo immane disastro.
Ma cosa può interessare a noi Europei, ancor di più a noi Mediterranei, se le coste Americane stanno per essere sommerse da un oceano di petrolio?
Anche se la falla, creatasi dopo l’affondamento della piattaforma petrolifere è ben lungi da essere chiusa, sempre se si riuscirà a farlo, dopotutto è dall’altra parte dell’oceano!
Da sempre nel nostro piccolo cervellino di esseri auto definitisi sapiens, il significato “un oceano” ha sempre significato qualche cosa di enormemente lontano, quasi irraggiungibile, nel senso che infondo speriamo di essere noi lontani da tutto quel catrame nero-marroncino
Infondo oramai dovremmo aver imparato che la globalizzazione è per sua definizione “globale” e questo deve farci intendere che nessuno, su questo piccolo sassolino, che gira nel vuoto infinito, che chiamiamo Terra, nessuno, ripeto, si può salvare da nulla.
Qualcuno ha mai sentito parlare di qualche cosa che viene chiamata Corrente del Golfo?
Il Golfo di cui si parla è quello del Messico, proprio quello che si sta riempiendo di milioni e milioni di barili di petrolio.
Questa corrente è una specie di fiume di acqua calda che dal Golfo del Messico risale lungo le coste orientali dell’America del Nord, per ripiegare verso est all’altezza delle coste del Canada per poi riscendere lungo le coste europee dall’Ingilterra alla Francia, Portogallo…..
Un fiume di acqua calda….. Se si sostituisce a quell’acqua calda una bella massa compatta di catrame, idrocarburi aromatici, schiuma marroncino rossastra…..
A sud del Portogallo c’è un passaggio che collega l’oceano Atlantico al Mediterraneo
Le acqua dell’oceano sono di non ricordo quanto, piu alte di quelle del Mediterraneo per cui attraverso lo stretto di Gibilterra affluisce costantemente acqua oceanica.
Acqua oceanica….. Se si sostituisce a quell’acqua oceanica una bella poltiglia diluita di catrame, olio minerale, schiuma marroncino rossastra….
C’è un altro fattore da tenere in considerazione, vista la mole di petrolio che sta fuoriuscendo dal pozzo in quella fossa oceanica in cui si è trivellato.
Basta fare un piccolo esperimento, per rendersi conto del pericolo, un po di olio in un bicchiere d’acqua
Emulsioniamo un po’ il tutto e ci si renderà conto che da una piccola goccia si avrà una pellicolo sottilissima di olio che galleggerà al disopra dell’acqua.
Una sottile pellicola che impedirà da una parte l’evaporazione dell’acqua e dall’altra lo scambio osmotico di ossigeno tra l’atmosfera e l’acqua.
Ricordiamo quella correntina che dal Golfo del Messico attraversa in lungo ed in largo, tutta la parte nord dell’oceano Atlantico. Spargendo in lungo ed in largo, questa pellicola….
Chissà quanto ci vorrà, si potrà dire! Non importa quanto, ma alla fine si avrà una diminuzione delle precipitazioni su tutta l’Europa e dall’altra la distruzione quasi totale della vita marina dell’oceano.
Chi potrà fare una stima dei danni economici di tutto questo se, speriamo di no, si realizzerà?
Dovremo finirla di contabilizzare solo i guadagni delle società, senza mettere nel conto del dare avere anche i costi ambientali che questi guadagni comportano.
Bell’affare si è fatto, quando si è deciso di far arricchire con qualche milione di dollari qualche centinaio, migliaio, decine di migliaia, che siano, di persone tra dirigenza e azionariato della British Petroleum, causando con questo perdite per miliardi e miliardi di dollari su una scala enorme di milioni di persone.
Dove sta il guadagno in tutto questo?
palfen 25 05 2010
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